Il biomedicale guarda al futuro.
1989
Diversi esperti hanno esposto la loro versione riguardo al futuro del biomedicale.
Il primo è Mario Veronesi, il farmacista che negli anni ’60 ha fondato il biomedicale nella bassa modenese, secondo il quale a Mirandola non c’è un vero e proprio settore autonomo ma un insieme di importanti multinazionali, egli ritiene inoltre che le prospettive dello sviluppo del biomedicale non dipendano dalla volontà dei mirandolesi ma dai programmi delle multinazionali finché riterranno opportuno produrre qui. Il successo del biomedicale è dovuto all’assunzione di giovani periti e all’impegno dei cittadini, ma Il farmacista spiega anche che non sono questi i fattori determinanti, servirebbero, infatti, infrastrutture che purtroppo mancano.
Luigi Bellini invece ritiene che a Mirandola si sia sviluppato un vero e proprio settore e aggiunge che la ricerca sulle nuove tecnologie è avanzata.
Francesco Blanco, manager di Hospal Dasco e presidente del Lions club di Mirandola , è particolarmente interessato allo sviluppo della managerialità e ritiene che i dirigenti non debbano provenire solo dalla nostra realtà locale e afferma inoltre che per diventare dirigenti sia necessario un corso universitario e a questo proposito sarà avviato un master di approfondimento per i giovani sulle tematiche di cultura aziendale.
Anche Enrico Petrella, responsabile del settore ricerca e sviluppo nella Bellco, è intervenuto dicendo che la richiesta di prodotti più sicuri sta aumentando, provocando un’entrata più massiccia dell’informatica.
L’ultimo ad esprimere il proprio parere è Silvio Eruzzi, amministratore delegato di Haemotronic, il quale sottolinea il bisogno di prestare attenzione al rapporto produttività-costo del lavoro per evitare la delocalizzazione in paesi stranieri.
Alessandro Malpelo
The Biomedical Industry Looks to the Future
1989
Several experts have expressed their ideas about the future of the biomedical industry.
According to Mario Veronesi, the founder of the biomedical industry in the lowlands north of Modena, there is not a real independent sector, only a number of important multinational companies in Mirandola, and the industry development depends not on the citizens’ commitment, but on these companies’ plans. In his opinion infrastructure is what is needed most.
Luigi Bellini instead thinks that there is a true biomedical sector in Mirandola, where advanced research on new technology is being carried out.
Francesco Blanco, Hospal Dasco manager and chairman of the local Lions Club, believes that managers should not only come from the area round Mirandola and that they should attend a special university course.
Enrico Petrella, Bellco’s R&D manager, says that thanks to the increasing request for safer products, information science is becoming more and more important.
Finally Silvio Eruzzi, Haemotronic’s managing director, claims that we need to focus on the relation between productivity and labour costs if we want to avoid outsourcing to foreign countries.
Alessandro Malpelo